RODARI E IL GIOCO FANTASTICO DELLA NARRAZIONE – VIII

RODARI E IL GIOCO FANTASTICO DELLA NARRAZIONE – VIII

Il contributo assume le sembianze di una magica storia, una sorta di feuilleton, un romanzo a puntate (un ‘episodio’ a settimana) che intende condividere alcuni elementi riconducibili alla ‘lezione’ pedagogica di Gianni Rodari, esplicitando l’intreccio virtuoso tra narrazione e gioco, un binomio fantastico.

VIII Puntata - Molte storie

Si compongono qui le storie, gli atti scancellati pel giuoco del futuro 

(Eugenio Montale, In limine)

Il pioniere della fantastica ha avuto l’ardire di inventare un nuovo modo di comunicare tra le generazioni, un nuovo linguaggio, una nuova pedagogia. E, nelle sue storie e filastrocche, giocando con le parole rovescia il mondo, ribalta punti di vista creando ponti di vista che connettono. A Rodari interessava dimostrare che progettare strade nuove, migliori delle vecchie, era sempre possibile.

Rodari sedia

Per questo servono molte storie, proprio per salvarci dai pericoli di un’unica narrazione, di una “storia unica”, come ha raccontato la scrittrice nigeriana Chimamanda Ngozi Adichie in una famosa conferenza TED 2009, poi divenuta un libro, che sarebbe piaciuta molto a Rodari (Batini, 2020).

“Raccontare un’unica storia crea stereotipi. E il problema degli stereotipi non è tanto che sono falsi, ma che sono incompleti. Trasformano una storia in un’unica storia. […] Molte storie sono importanti. Le storie sono state usate per espropriare e diffamare. Ma le storie si possono usare anche per dar forza e umanizzare. Le storie possono spezzare la dignità di un popolo. Ma le storie possono anche riparare quella dignità spezzata […] Quando rifiutiamo l’unica storia, quando ci rendiamo conto che non c’è mai un’unica storia in nessun luogo, riconquistiamo una sorta di paradiso”.

 

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