Il contributo assume le sembianze di una magica storia, una sorta di feuilleton, un romanzo a puntate (un ‘episodio’ a settimana) che intende condividere alcuni elementi riconducibili alla ‘lezione’ pedagogica di Gianni Rodari, esplicitando l’intreccio virtuoso tra narrazione e gioco, un binomio fantastico.
VII Puntata - Il ‘sesto senso’
Chiedo scusa alla favola antica
se non mi piace l’avara formica
io sto dalla parte della cicala
che il più bel canto non vende… regala!
(Gianni Rodari)
Esiste un legame ‘viscerale’ tra immaginazione, pensiero creativo, fiaba e utopia: la fiaba, costruita su ipotesi fantastiche, nutre il pensiero creativo che è lo stesso per inseguire l’utopia, passaggio obbligato dall’accettazione passiva del mondo alla capacità di criticarlo e all’impegno per trasformarlo. La fiaba si sostanzia in un granello di sabbia che si infiltra negli ingranaggi del mondo convenzionale, come la musica, la poesia, la pittura, il gioco: Rodari si trasforma in un funambolo e un giocoliere della parola.
L’utopia diventa una sorta di ‘sesto senso’, altrettanto rilevante come la vista o l’udito; è necessario educarla come un’attitudine, sollecitare una disposizione a elaborarla in modo autonomo. L’utopia non è meno educativa dello spirito critico. Basta trasferirla dal mondo dell’intelligenza, a quello della volontà. Rodari ci insegna il metodo dell’utopia. “Il senso dell’utopia, un giorno sarà riconosciuto tra i sensi umani alla pari con la vista, l’udito, l’odorato, ecc. Nell’attesa di quel giorno tocca alle favole mantenerlo vivo e servirsene, per scrutare l’universo fantastico”. Le riflessioni sul ‘sesto senso’, da coltivare per esercitare uno spirito critico, richiamano alcuni spunti proposti da Bernard Suits nel testo “La cicala e la formica. Gioco, vita, utopia”. L’esistenza utopica si occupa fondamentalmente del gioco e “ciascun essere vivente è di fatto impegnato nel fare giochi elaborati, mentre al tempo stesso crede di star svolgendo le proprie occupazioni ordinarie. Falegnami, convinti di essere semplicemente intenti a svolgere il loro mestiere, stanno in realtà facendo un gioco e lo stesso vale per politici, filosofi, amanti […] Il falegname sul tetto sta semplicemente martellando sui chiodi o sta facendo qualche mossa di un antico gioco di cui ha dimenticato le regole?” (Suits 2021, p. 31).
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